venerdì 17 luglio 2015

Recensione: L'altra metà della mela di Viviana Leo

Kathy, sedici anni, è costretta a trasferirsi in una piccola cittadina, Beside City, in quanto i genitori sono stati assegnati alla cattedra di biologia dell’università locale. La scuola a cui è stata iscritta, fino all’anno precedente, era frequentata esclusivamente da maschi; così si ritrova in un’aula con una ventina di ragazzi irruenti e volgari, e una sola altra ragazza. Il capobranco della classe è David, viziato figlio di un grosso politico locale. Tra i due si crea subito una forte tensione e dimostrano spesso il proprio astio uno verso l’altra. Lei detesta il compagno di classe, bello ma decisamente senza cuore, e lui la trova scialba. Ma a lungo andare, lavorando gomito a gomito, i loro contrasti si trasformano in qualcosa di diverso e lei scopre che la cattiveria di lui, altri non è che uno scudo per affrontare le ingiustizie della vita.


Inizio con il dire che il libro è scritto molto bene, quasi del tutto privo di refusi e di errori ortografici. E’ scorrevole e si legge anche piuttosto facilmente. La storia è carina: lei, appena arrivata in città, incontra il bello e dannato e, lentamente, tra i due nasce un profondo sentimento.
Purtroppo, non sono riuscita a immedesimarmi nel romanzo e non saprei dire nemmeno il perché. Anche se il racconto è stato eseguito bene, non mi sono emozionata a vivere le vicende dei due protagonisti. Probabilmente questo è dovuto al fatto che il romanzo non mi sembra ben allineato con la realtà: stiamo parlando di adolescenti di circa 16 anni, ma i loro scambi verbali sono sempre molto compiti e privi delle classiche inflessioni (o imprecazioni) tipiche dei giovani d’oggi.

Inoltre questa totale mancanza dell’intervento degli adulti mi ha lasciata un po’ perplessa: nessuno si preoccupa delle uniche due ragazze in una classe di 20 adolescenti scapestrati? I genitori lasciano tranquillamente che le due ragazze passino la notte in spiaggia con i compagni? I professori non si preoccupano di controllare che non succeda nulla all'interno dell’istituto? Possibile che questa ragazza si trovi ben tre volte nel giro di pochi mesi ad affrontare una probabile aggressione fisica da parte di studenti della propria scuola, o di altre scuole, senza che un adulto si accorga della situazione? Lo trovo alquanto inverosimile. Forse però, le mie, sono considerazioni da mamma. D’altro canto è un romanzo, quindi è anche giusto che non rispecchi fedelmente la realtà dei fatti. Il romanzo è bello e mi è spiaciuto non restarne coinvolta, ma la mia è una valutazione del tutto soggettiva: l’autrice ha fatto comunque un ottimo lavoro! Lo consiglierei però ad un pubblico piuttosto giovane.

Viviana Leo ha pubblicato il suo primo libro, “Tra zanne e artigli” nel 2010, ora non più disponibile. In seguito  ha pubblicato altri romanzi tra cui “Lacrime d’argento” e “Il mio regalo di Natale”.

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